Un anniversario: la morte di Chris McCandless
Molti di voi diranno: e chi è? In effetti, la storia e la morte di Chris McCandless, avvenuta nell'agosto del 1992 (quindi vent'anni fa), è una storia di una persona comune. Tuttavia, proprio come qualche volta accade, le sue vicende sono state oggetto dei media e dalla anonimità sono passate agli onori della cronaca. Ovviamente, per fare questo, significa che la storia concentri in sè molte cose. Le vicende della pur breve vita di McCandless sono tutto questo. La sua breve vita e morte, avvenuta in circostanze volutamente avventurose, è stata raccontata da Jon Krakauer, alpinista di alto livello, in un libro del 1996 Into the wild, tradotto in italiano in Nelle terre estreme da Rizzoli. Tuttavia il pubblico, almeno in Italia, ha avuto modo di conoscere la sua storia nel 2008 con lo struggente e bel film di Sean Penn del 2007 che ebbe un certo successo, purtroppo più di critica che di pubblico. Con l'occasione l'editore Corbaccio ripubblicò per fortuna il libro, ancora in commercio.
Rivedere il film e soprattutto leggere il libro è un modo per approcciare se stessi ad una serie di questioni che riguardano profondamente il complicato rapporto tra Uomo e Natura. La tragica morte di McCandless ha trasformato una vicenda che, in caso contrario, sarebbe stata un'esperienza solo personale. Così è divenuta invece una complessa allegoria. Una figura enigmatica, quella di McCandless, dalle molte sfaccettature. Potreste essere attratti dalla sua rinuncia francescana ai beni materiali, messa sistematicamente in atto in un paese ed un'epoca decisamente poco inclini a queste tendenze. Oppure dalla sua capacità medianica, quasi da santo laico, di farsi benvolere da tutte le persone con cui veniva in contatto e che sono come rinate standogli affianco. Se siete accaniti lettori e credete veramente che la letteratura possa influire sulle persone, ebbene questo avviene nella vicenda di McCandless. Naturalmente se amate l'avventura nell'espressione dei viaggi od il rischio e quant'altro troverete molto su cui riflettere. Non a caso Krakauer è stato così incuriosito dalla sua storia, lui che come alpinista s'è sentito quasi chiamato in causa. Amate la psicologia e specialmente la psicoanalisi? La vicenda di Chris sembra quasi da manuale ed il suo rapporto con i genitori è un classico del genere. Le spiegazioni sociologiche sono il vostro forte? Vedrete la figura di Chris come una sorta di prodotto post-hippy, figlio di una certa tendenza culturale molto americana. Potreste infine semplicemente trarne anche la conclusione cinica che più di getto viene in mente sentendo la sua storia, ovvero che in fondo ha rischiato ed ha trovato quello che si meritava.
Insomma, non esiste un'interpretazione univoca della vicenda McCandless e questo fattore intriga non poco fino a farvi immedesimare, almeno in parte, con Chris di cui potete vedere la famosa foto che lo ritrae accanto al bus 142 che fu il suo rifugio fino alla sua morte e che proprio recentemente ha riportato la vicenda alle cronache con la notizia della sua rimozione da parte delle autorità, a causa della troppa folla che negli anni accorreva in quei posti selvaggi per una sorta di pellegrinaggio rischiando la propria incolumità. Oppure potrete continuare ad avere un atteggiamento d'indifferenza. Solo a voi rimane quindi il compito non facile di dire da che parte state.
Qui infine il trailer del film Into the wild con la canzone struggente di Wedder: