Il nuovo Windows 10: una prova, commenti ed opinione

 

AVVERTENZA: chi volesse aggiornare Windows 7 a Windows 10 può leggere quest'altro mio articolo

Questa nuova versione del sistema operativo Windows si presenta nel segno della continuità rispetto a Windows 8.1 ma con qualche novità, non c'è che dire. Novità naturalmente dal punto di vista dell'interfaccia e della fruizione. Dopo una fase sperimentale, dal 29 luglio è uscita la versione definitiva di Windows 10, il cui download è QUI disponibile.

Le opinioni seguenti sono basate su un periodo di prova fatte inizialmente con la Windows 10 Technical Preview (TP) build 9926  e successivi upgrade che, partendo dalla Insider Preview build  10130 , sono terminati con la RTM build 10240, praticamente uguale alla versione definitiva. Inoltre il commento è comprensivo anche dell'ultimo aggiornamento del sistema operativo dell'aprile-maggio 2018 e cioè la versione 1803 (build 17134.48). Le prove sono state fatte sia con la versione 32 bit su un Netbook Asus che quella a 64 bit su un Desktop di medio livello ed ecco alcune mie considerazioni ed opinioni. . Per quanto riguarda, invece, i commenti dei lettori a questo articolo, troverete opinioni sull'aggiornamento non molto favorevoli, con problemi di malfunzionamento di molti programmi e del sistema stesso. Tenete conto anche di questi!

I requisiti hardware minimi necessari dichiarati sono forse un pò ottimisti. Installato infatti su un Netbook HP con 1GB di RAM il sistema ha manifestato qualche fastidioso rallentamento, anche se un pò meno del predecessore Windows 8.1 già presente sullo stessa macchina. Su un computer desktop di media levatura (Intel quadcore 2,66GHz con 4GB di RAM) invece il sistema gira in modo molto fluido e veloce, sicuramente più del pachiderma Vista e di Windows 7 ma anche un tantino più veloce dello stesso 8 e 8.1. Insomma, può essere non opportuno installarlo su un computer un pò datato o con i requisiti al minimo di quelli dichiarati.

Cominciamo dall'installazione. Premessa essenziale è che non sempre è facilmente possibile tornare indietro dopo una prova, quindi se decidete di provare ad aggiornare con Windows 10  versioni di Windows consolidate nel vostro computer state attenti, come si vede anche dai commenti dei lettori non molto incoraggianti.

Anche installazioni su VM (VirtualBox, ecc.) potrebbero non fornire una misura reale sulla compatibilità per alcune periferiche. Quindi, la cosa migliore è una nuova installazione (dedicandogli uno spazio di almeno 30 giga, di cui circa 16 per il sistema). Se si ha già un Windows installato, al riavvio, grazie al dual-boot incorporato, i due sistemi convivono regolarmente. Se invece sulla vostra macchina è presente un GRUB o altro bootloader con ulteriori sistemi operativi installati (ad esempio Linux), dovete essere in grado di reinstallarlo nel MBR apposito. Per problemi nel settore d'avvio dei sistemi Windows, si può usare o l'interfaccia grafica EasyBCD o comunque ripristinare l'ambiente d'avvio da terminale e come amministratore dando il comando bcdboot <lettera>:\Windows (ad esempio: bcdboot C:\Windows). L'installazione è alquanto veloce, pur con i soliti riavvii (togliere il DVD al primo riavvio)  e si attesta sui 20/30 minuti circa per un computer di medio livello. L'avvio e la chiusura, invece, sono veramente veloci e di molto migliorati nei tempi rispetto a Windows 7 e uguali più o meno a quelli di Windows 8

Al riavvio dopo l'installazione, sarà la nuova schermata di Windows 10  (a sua volta cambiata nelle varie versioni) a suscitare sorpresa, anche per chi usa già Windows 8. Con l'attuale versione è tornato il caro vecchio desktop! Le tiles di Metro (la nuova interfaccia Windows),  tipiche delle prime versioni di Windows 10, sono comunque presenti in aggiunta a destra delle altre opzioni. Inoltre, per gli amanti del tradizionale, potete sempre cliccare sulla stessa icona del logo con il tasto destro del mouse ed avrete il menu minimalista ma rassicurante di una volta, con il suo bravo elenco in cui appaiono le opzioni solite: sistema, gestione disco, gestione dispositivi, gestione computer, prompt comandi (anche come amministratore), ecc. Manca però il 'pannello di controllo' sostituito da 'impostazioni'. Tuttavia potete sempre trovare il pannello di controllo e altro scrivendo nell'apposita casella 'scrivi per eseguire ricerca'. Questa sarà una bella notizia per tutti coloro che non hanno mai amato Metro, giudicandolo una soluzione adatta più ai dispositivi tablet o smartphone, dove dà sicuramente il meglio di sè. Non solo. Sparito anche il movimento da fare con il mouse a destra dello schermo, con cui si aprivano varie opzioni. Al posto di tutto questo, cliccando sul tasto con il logo in basso a sinistra della barra, si apre un menu molto diverso dai soliti visti. Un misto tra il tradizionale menu ad elenco e quello basato sulle tiles, più piccole e stavolta messe a destra. Finalmente, poi, una comoda icona ('Arresta') per spegnere o riavviare il computer. La scelta di Microsoft è quindi ormai simile alle nuove tendenze dei sistemi operativi che, anche su desktop, offrono uno Store di app da installare come un tablet o smartphone. Per prova, con l'account Microsoft attivato (necessario per l'accesso allo store), è stato installata l'app Tunein, utile per lo streaming delle radio nel mondo e che ha funzionato a dovere. Dopo un momento di smarrimento questo uso promiscuo presenta qualche indubitabile vantaggio. Peraltro usando l'icona 'notifiche' in basso a destra, si ha la possibilità anche di visualizzare la modalità 'tablet'. Tale modalità in ambiente desktop sebbene possa risultare forzata va, a mio avviso, comunque provata, anche perchè verrà mantenuta pure in questa modalità la barra in basso attiva. 

A proposito della barra in basso, oltre all'importante possibilità di ricercare un termine sia in Windows che sul Web attraverso Cortana, la novità più interessante è quell'icona  accanto alla casella del search, con la dicitura 'visualizzazione attività'. Si tratta di un utilità ben conosciuta dagli utenti dei DE di Linux. Ovvero, la possibilità di aprire più desktop (ambienti multidesktop) ognuno con i propri programmi in esecuzione. Quindi se la cliccate non solo vedrete le applicazioni aperte per passare da una all'altra ma potrete aggiungere altri desktop vuoti  dove gestire altri applicativi per poi scegliere direttamente il desktop su cui lavorare. Prendendoci confidenza avrete uno strumento utile per mantenere in ordine la gestione di molte finestre e programmi aperti in contemporanea, senza la solita riduzione a icona sulla barra nonchè spostare un'applicazione aperta da un desktop all'altro. Comunque, usando un pò il sistema è capitato qualche volta che non è stato facile trovare ciò che serviva usando le procedure per Windows 8. Questo per dire che Windows 10 introduce alcune novità nell'uso quotidiano anche rispetto al suo recente predecessore. Inoltre, per gli amanti del terminale e del suo uso, anche Windows 10 come già Windows 8 sembra avere parzialmente ripristinato il prompt comandi insieme all'uso esclusivo di un'interfaccia grafica. Cosa che per, esempio, Apple rigetta assolutamente sulle sue macchine. Infatti, per la gestione del computer è sempre più frequente trovare in rete consigli per usare il prompt dei comandi al posto delle grafica. Un esempio? L'account amministratore non è visibile (giustamente) all'avvio. Per renderlo visibile niente di più rapido che aprire il prompt da amministratore e digitare net user administrator /active:yes (oppure no per nasconderlo di nuovo). Molto più facile che aprire finestre ecc. ecc.

Per la compatibilità hardware, Windows 10 ha rilevato le più comuni periferiche senza problemi come stampanti (anche multifunzione), scanner, usb devices, supporti CD/DVD e schede audio. Le schede grafiche, almeno Nvidia, sono riconosciute (anche se necessario un reboot) e gestite al meglio delle loro possibilità con i loro driver proprietari. Resta però anche con Windows 10 la nota (a partire da Windows Vista, Seven e versioni 8),  impossibiltà a gestire alcune periferiche datate con la versione a 64 bit,  qualora i driver non siano forniti direttamente dal produttore (ad esempio uno scanner Epson 1640 SU). Altra pecca: proprio come già Windows 8 non ha rilevato una camera digitale Pentax Optio 330GS (anch'essa un pò vecchiotta in verità) e questo è strano, dato che è una normale USB mass storage, mentre la stessa  funziona con Windows 7!

Un altro problema fastidioso che potreste incontrare è legato al power-off (shut down) della vostra macchina. Infatti, come Windows 8  anche Windows 10 attiva di default l'ibernazione, per cui, pur dando lo shutdown, in realtà la macchina resta ibernata e toccando un tasto si riaccende. Questa può creare qualche inconveniente se usato in dual boot con sistemi operativi diversi come Linux che così non riesce montare le partizioni Windows. In tal caso la soluzione è settare da terminale come amministratore in off la configurazione con il comando: powercfg /h OFF. Ma non è finita qui per il power off. Se continuate ad avere problemi e il vostro computer si riavvia normalmente ma non si spegne cliccando sull'apposita icona, probabilmente dovrete disattivare l'opzione fastboot che Windows 10 ha di default. Il sistema più rapido è aprire il terminale da amministratore e scrivere il comando REG ADD "HKLM\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\Session Manager\Power" /V HiberbootEnabled /T REG_dWORD /D 0 /F (con 'D 1' nella stringa lo ripristinate).

Per quanto concerne la compatibilità software, compresi i driver, anche versioni esistenti per Vista, Seven e Windows 8 sono in larga parte ancora utilizzabili. Stupisce la rapidità d'accesso al software proprietario Microsoft, come la suite Office. Sempre lato software, si segnala che anche Windows 10  incorpora un anti-virus nativo, la cui efficacia è però controversa. 

Le connessioni verso la rete (ethernet e wireless) hanno funzionato regolarmente.

A questo punto le considerazioni finali. Il sistema sembra girare con scioltezza ed è anche leggermente più veloce dello stesso Windows 8.1 per non dire di Windows 7. Specie all'avvio ce ne accorgiamo con tempi d'attesa molto più brevi. E' anche vero che i sistemi Windows vanno provati a distanza di tempo, data la nota propensione a subire rallentamenti con l'uso, per tutta una serie di ragioni. Rallentamenti che, è bene sottolinearlo, spesse volte sono anche dovuti ad una mancanza di manutenzione nella pulizia del sistema da parte dell'utente, fermo restando le conosciute debolezze come la propensione alla frammentazione dei filesystem Windows. 

Un discorso a parte merita la procedura di aggiornamento che, purtroppo, con gli update successivi alla data di rilascio (soprattutto la versione 1511) ha mostrato di essere ancora piuttosto difficoltosa. Nel senso che i tempi di download sono spessi lunghi. Non solo, l'aggiornamento alla versione 1511 è in realtà una vera e propria reinstallazione del sistema operativo e lo si vede pure dalle schermate. Su computer non molto potenti questo produce tempi piuttosto lunghi, che mette a dura prova la pazienza dell'utente. Inoltre non è raro il caso in cui Windows update va in crash ed ha bisogno di un reset. Se accade la cosa più semplice è usare l'apposito tool di ripristino per Windows 10 visitando questa pagina Ancora problemi poi con gli aggiornamenti di versione veri e propri (come nel caso della versione 1709 o 1803). Se non vanno a buon fine purtroppo potrebbe essere necessaria una reinstallazione pulita del sistema con una ISO scaricata dal sito Microsoft o facendo il download di un tool in questa pagina cliccando su 'scarica ora lo strumento'. Chi avesse una licenza digitale vedrà automaticamente attivata la nuova versione dopo il login con l'account Microsoft. Le ragioni dei mancati aggiornamenti sono comunque molteplici e ambienti vicino a Microsoft e la stessa in genere ne fanno risalire la causa spesso a software di terze parti installato, specie se sono tool per la gestione e la pulizia del sistema o antivirus. Personalmente non so quanto ci sia di vero o perlomeno non l'ho riscontrato in modo così drastico, però è sempre meglio installare comunque software di terze parti che sia nello Store o almeno abbia fama di serietà.

La questione della privacy in Windows 10

E' una questione che, se andate in giro sulla rete, suscita parecchie perplessità. Nel senso che Windows 10 attiva di suo tutta una serie di procedure e servizi che, accettate le condizioni di licenza, possono permettere a Microsoft di accedere anche a dati sensibili presenti sul vostro computer. Soprattutto se si usa un account Microsoft per collegarsi al dispositivo. A grandi linee si può dire che Windows 10 porta definitivamente la filosofia d'uso tipica sugli smartphone e tablet sui dispositivi più tradizionali. Il che vuol dire che il sistema operativo o direttamente o indirettamente accede ad una parte dell'hardware, ai files e ai contenuti memorizzati dall'utente. Che fare? Si può intervenire per limitare tali accessi, settando a dovere una serie di opzioni sparse nel sistema operativo. Il come farlo esula però da questo articolo. Dato che non è facile districarsi tra le configurazioni necessarie, per i più timorosi segnalo però che è possibile usare dei tools appositi per configurare più facilmente ed al meglio la privacy, ovviando (almeno si spera) a questo. Il primo, consigliato da fonte sicura (Istituto Majorana) è un applicativo tutto italiano MostoNET Privacy Suite che permette con pochi interventi di rendere Windows 10 più restrittivo nell'accesso ai dati personali.  Un altro tool freeware, segnalato da un lettore, è O&O ShutUp10 proveniente da un partner Microsoft, il cui download è possibile QUI

Per quanto concerne l'interfaccia grafica, si ha la sensazione che Microsoft abbia seriamente considerato i problemi legati alla convivenza di due ambienti Metro e Desktop , punto debole di Windows 8 e ben segnalati dagli utenti.  Quindi, Windows 10 è il tentativo, tutto sommato riuscito, d'integrarli segnando un sicuro passo avanti rispetto alla precedente versione 8.  Resta ferma la considerazione che, in un certo senso, Microsoft sembra prigioniera della sua stessa diffusione, che ne fa il sistema operativo più usato al mondo. Infatti, mentre si lavora con Windows 10, si tende ad immaginare l'utente normale Windows migrare verso queste ultime versioni. Utenti che in genere non vogliono in fondo troppe novità. Questione di abitudine?  Forse. Se è questione d'abitudine però è bene che gli utenti Windows, dopo l'abbandono di XP da parte di Microsoft ed il non supporto di Vista dal 2017, inizino piano piano a prendere confidenza con questa ultima versione di Windows, anche chi usa ancora Windows 7  che dovrebbe essere supportato fino al 2020.

 Per finire uno screenshot di Windows 10  con a sinistra aperto il nuovo menu, dove si evidenziano le tiles più piccole e posizionate a lato: