Alfabeto Muto al Teatro Keiros di Roma per la regia di Stefano Maria Palmitessa

 

Dopo l'estate, al Teatro Keiros di Roma è andato di nuovo in scena dal 4 al 6 novembre 2011 lo spettacolo Alfabeto Muto con la compagnia teatrale Paltò sbiancato. Testo di Francesca e Natale Barreca e di Pino Tossici. Regia di Stefano Maria Palmitessa.

Come dice il titolo, lo spettacolo si è soffermato, adoperando fitti dialoghi durante tutta la rappresentazione, sulla forma del comunicare umano che genericamente va sotto il nome di parlare. Ed infatti i personaggi parlano molto. Ma parlare ha un'enormità di sinonimi e non tutti sono nobili. Il parlare dei protagonisti è proprio quello del lessico più banale del quotidiano, dove spesso è difficile che i veri sentimenti escano fuori e la conversazione tra le persone sia finalizzata veramente all'atto del comunicare e non del semplice mettersi in mostra. Come è evidente nel personaggio del ragazzo che spesso si stupisce di quello che lui stesso dice o nelle sdolcinate discussioni tra le due amiche. Frasi fatte, spesso riprese e trasferite dai media alla vita quotidiana. Eppure di cose ci sarebbero da dire nell'ambiente domestico dove si svolge la vicenda. Alla fine, forse, la cosa migliore sarà ricorrere proprio all'alfabeto muto come fa uno dei protagonisti nella scena finale, uscendo di scena in tutti i sensi e con la valigia in mano.

Bravi gli attori: Massimiliano Calabrese, Monica Maffei, Pino Tossici, Mary Fotia e Giulia Tuzzi. Interessanti le musiche originali di Silverio Scamoncin, compresa la filastrocca che (non a caso) segue come un leit-motiv ossessivo lo svolgersi della vicenda. Brava Mara Palmitessa con gli intermezzi danzanti. Da menzionare anche il trucco degli attori (dell'Accademia di Trucco Professionale di Roma), con una prevalenza del bianco a risaltare sulle scenografie rigorosamente nere di Silvano Martorana. La regia di Stefano Maria Palmitessa ha saputo seguire rigorosamente gli intenti del testo, aggiungendo tic e cadenze nel modo di parlare dei personaggi, per delinearne al meglio il carattere.