Il film di Leigh 'Peterloo'
Possono i fatti storici ripetersi? Bella domanda. Non è qui il caso di entrare nel merito di una disputa peraltro non risolta tra chi ammette comunque una possibilità delle cosiddette leggi di copertura applicate ai fatti storici e chi ritiene indiscutibile l'unicità del fatto storico. Se richiamiamo questa disputa è perchè alle volte, di fronte ad eventi contemporanei, c'è la sensazione di un deja vu. Specie se questo deja vu ci viene raccontato da qualcun'altro in un modo non troppo velato. E questo è il caso del film Peterloo di Leigh. E' un esempio calzante di come spiegare il presente attraverso il passato. Peterloo è un accadimento del passato e almeno per i non inglesi alquanto sconosciuto, qui raccontato con una ricostruzione sufficientemente fedele alle cronache del tempo (siamo nel 1819). Diciamo subito che proprio la ricostruzione fedele ha forse contribuito al senso di lentezza del film che suscita in alcuni spettatori. Infatti molte opinioni del pubblico si soffermano su questo. Per evitare un racconto più 'artistico' cioè legato ad un mezzo che bene o male fa parte del sistema spettacolo, il film è un pò 'letterario', ovvero racconta come se il mezzo non fosse cinema ma un normale saggio di un libro. Una riprova è anche la colonna sonora insolitamente ridotta all'osso. Alla fin fine lo spettatore deve adattarsi ed immergersi autonomamente nella visione per ricercare i significati di certi dialoghi e di certe scene. Purtroppo questo sforzo, non solo al cinema, diventa sempre più arduo per un pubblico abituato ormai più a stupirsi che a ragionare. Solo nelle scene della manifestazione e relativo massacro il film si concede all'azione e anche qui rifugge da sensazionalismi o effetti speciali eccessivi. Lo stesso spargimento di sangue è raccontato con misura, senza indulgere a scene di tendenza splatter, ormai tanto abusate appena ci siano accenni di violenza nella trama.
Torniamo ora al nodo essenziale: la lettura di un fatto vecchio di due secoli con un occhio a quello che accade oggi. La si fa stando attenti ai particolari. Come la scena dei telai al lavoro nella fabbrica, un assordante frastuono. Prendetela e mettetela a confronto con scene di lavoro in una fabbrica odierna. Evidenti saranno le differenze (ambienti più salubri e asettici) ma sempre persone legate alle macchine vedrete. Perchè è la macchina protagonista, non più l'uomo. Come dite? Con l'automazione del processo produttivo, robot ed altro questo cambierà? Affatto: semmai la macchina da protagonista diventerà unico attore sulla scena e l'uomo non si sa bene dove starà. L'uomo alla macchina è rappresentato nel film semplicemente dal valore del suo salario che, strano a dirsi, è in procinto di essere abbassato anzichè aumentato. Questo ricorda qualcosa? Una citazione a parte poi merita il riferimento alle Corn-laws che portano all'aumento dei prezzi del grano e relativo disagio economico della popolazione. Le leggi richiamate non sono che dazi ed anche questo ricorda qualcosa. Ora un liberista dirà: appunto con libero mercato niente dazi e più vantaggi. Mica tanto. Un certo Marx sarà il primo ad elogiare la furia devastatrice delle vecchie regole fatta dal capitalismo. Ma... il trucco c'è e lo porterà a scrivere questo discorso nel 1848. Un discorso legatissimo ai fatti raccontati nel film e nello stesso tempo attualissimo: il problema non sono i dazi ma i salari, a dirla breve. E qui il capitale non ci sente proprio.
Interessante poi come nel film è messo in evidenza un fattore che condizionerà l'evento storico, cioè la presenza forte della stampa nella vicenda ed il ruolo che essa avrà nel dare risalto agli accadimenti, lanciandoli oltre nello spazio e nel tempo. Tutto questo accade perchè sta divenendo importante come si raccontano le vicende sociali e politiche dando luogo a quella che comunemente si chiama 'opinione pubblica', fortemente influenzata a sua volta dai mezzi di comunicazione. Non a caso un sociologo del calibro di Habermas ha dedicato al concetto di 'opinione pubblica' un intero libro di fondamentale importanza per capire il peso che essa ha avuto nella società borghese rispetto ad altre epoche. Anche qui le analogie con l'attualità possono essere facilmente verificabili. A cominciare proprio dal titolo del film: Peterloo, un misto di Waterloo più la località di St. Peter dove si svolgeva la manifestazione. La parola fu coniata proprio dai giornalisti presenti all'epoca dei fatti. Una sigla inventata, di vago sapore paronimico e come tale capace di sintetizzare efficacemente la tragedia del caso in una forma che ricorda la pervasività della comunicazione per slogan tipica dei nostri tempi.
Infine il punto forse cruciale: in realtà lo scenario economico nel film è strettamente intrecciato con lo scenario politico in quanto la vera disputa da cui sorge la tragedia è il tentativo di proporre un diverso metodo di rappresentanza alle elezioni, per cercare di attutire lo strapotere della classe nobiliare dei proprietari fondiari. Il popolo (non chiamamolo populista) è istintivamente portato a lottare per quest'incremento di democrazia nel sistema, portato avanti da diverse associazioni e uomini di netta derivazione borghese liberale come Hunt. Insomma, già all'epoca i due piani della difesa dei diritti politici e di quelli economici erano sì intrecciati ma non marciavano necessariamente di pari passo. Nel 1832 molte delle richieste politiche verranno accolte ma Engels starà nel 1845 ancora a scrivere il suo libro "La condizione della classe operaia in Inghilterra" con tutto l'annesso e connesso che ne seguirà.
Forse è per questo che una delle scene più rappresentative del film è la moglie dell'operaio che chiede se la manifestazione cambierà le cose e lui risponde che forse qualcosa cambierà ma qualcos'altro resterà sempre uguale. Asserzione un pò pessimista ma molto vicina al vero, lo possiamo confermare 200 anni più tardi. Per finire un'altra recensione per i curiosi che ha molte affinità con la mia ma più esaustiva, a conferma che le opinioni hanno la tendenza a raggrupparsi come le persone.
Da vedere.
Qui il trailer ufficiale: