Fabrizio Bosso in concerto: omaggio al film Il Sorpasso e a Riz Ortolani

 

Fabrizio Bosso ed il suo Quartetto (Luca Mannutza, Luca Bulgarelli e Lorenzo Tucci), hanno tenuto un insolito concerto il 13 ottobre 2012 alla Sala Sinopoli dell'Auditorium di Roma. Si è trattato di un omaggio alla colonna sonora del film cult Il Sorpasso di Dino Risi. La colonna sonora originale era stata composta da Riz Ortolani. L'omaggio si è avvalso di interi spezzoni del film che correvano sullo schermo dietro ai musicisti che hanno suonato in chiave prettamente jazzistica una colonna sonora che già di suo conteneva elementi jazzistici non di poco conto, come nel brano iniziale del film. Detta così, l'omaggio può suscitare qualche dubbio. Mischiare la visione di un film con strumentisti che suonano contemporaneamente non è facile. E' vero che nel cinema muto era prassi accompagnare la visione con la musica dal vivo ma con altri intenti: puramente decorativi e di sottolineatura delle immagini. Qui invece la musica dal vivo deve predominare e amalgamarsi perfettamente all'immagine. In effetti, nei primi minuti ci si è dovuti un pò abituare a non lasciarsi distrarre troppo dalle immagini di un film peraltro conosciuto molto bene dalla platea. Con il passare del tempo, si sono apprezzati alcuni meccanismi d'incastro tutt'altro che scontati. Come il ritorno, ogni tanto, del famoso clacson dell'auto di Gassman che sembrava quasi esso stesso facente parte del concerto. Molto apprezzate le esecuzioni non solo dei brani propri della colonna sonora ma anche delle canzoni che Ortolani inserì nella stessa, tratte dal repertorio delle canzoni più in voga in quegli anni. Stiampo parlando di brani come Quando, quando, quando di Tony Renis. Oppure di una rivisitazione veramente impeccabile di Don't play that song (in Italia cantata da Peppino di Capri). E che dire delle esecuzioni della mitica Con le pinne fucili ed occhiali e di Guarda come dondolo (autore Edorado Vianello)? Non è facile francamente trasformarle senza far perdere il senso ludico e spensierato della melodia, tipicamente da tormentone estivo. Eppure il quartetto di Bosso c'è riuscito. Se qualcuno poi si domandasse perchè sforzarsi di eseguire anche queste canzoni e non limitarsi alla più elaborata colonna sonora originale, deve sapere che l'inserimento di canzoncine in voga fu voluto proprio da Ortolani e che la sua scelta, all'epoca criticata, fu invece un anticipo dell'uso nelle colonne sonore dei film di brani pescati dal repertorio normale delle musiche non da film, esulando dalla mera colonna sonora appositamente scritta. Non a caso, viene in mente il paragone con il famoso Easy Rider, la cui colonna sonora fatta tutta di musiche rock dell'epoca è stata un cult a sua volta: ebbene in USA il film di Risi uscì guarda caso proprio con il titolo Easy Life e Dennis Hopper (autore del film americano) non ha mai fatto mistero dell'ispirazione dovuta al nostro movie.

I brani si sono susseguiti con il giusto ritmo, complice anche il sapiente montaggio degli spezzoni del film in sottofondo. Ritmo piuttosto incalzante e veloce, mitigato da una bella esecuzione dell'accattivante tema cosidetto "lento" della colonna sonora originale. Infine, chicca finale: richiamo sul palco per il bis ed esecuzione della splendida Estate di Bruno Martino. Nulla da eccepire.

Un concerto insomma equilibrato, pensato in maniera intelligente e meticolosamente preparato. Hanno infatti contribuito alla messa in opera del progetto gente del calibro, musicalmente parlando, di Enrico Intra e, dal lato organizzativo, Emilio Sioli noto producer di eventi italiano.

 

 La parte iniziale del concerto con le prime scene del film accompagnate dall'esecuzione di Bosso: