Francesco Cafiso al sax ed i suoni della Caffarella

 

Il titolo può apparire bizzarro. Che vuol dire 'i suoni della Caffarella'? Per chi non è di Roma la Caffarella è un parco situato in una valle ricca di natura e storia. L'associazione EMusic World persegue un progetto scientifico-musicale che mira a estrarre la musica dal sottosuolo con il metodo TEM (cioè un metodo adottato dai geologi per la ricerca nel sottosuolo di risorse idriche e minerarie). In seguito, avviene la sonificazione dei dati elettromagnetici: altezza e tempi di attacco delle note musicali. QUI per i curiosi di come funziona il metodo. Ebbene nel corso degli anni questa estrapolazione sonora è stata effettuata in giro presso vari luoghi e il concerto del 17 dicembre 2019 presso il locale MARMO a Roma riguardava proprio sonorità ricavate nel sottosuolo della valle della Caffarella (come è stato per la zona del Viterbese, zona Vesuviana, ecc.).
L'altro aspetto di questa esperienza interessante, tra scienza e musica, è che alcuni musicisti vengono chiamati a loro volta a suonare prendendo spunto da queste sonorità che nascono letteralmente dalla terra. Una sorta di musica estemporanea dove il canovaccio non è uno spartito o un tema dettato dagli stessi musicisti ma da precise elaborazioni di questa tecnologia. E' quindi evidente che, data la natura creativa istantanea richiesta da questo approccio musicale, i musicisti di provenienza jazzistica siano particolarmente interessati a cimentarvisi. Questa volta è stato Francesco Cafiso, giovane e talentuoso sassofonista contraltista la cui precocità è ben nota nell'ambiente jazzistico italiano e non solo a confrontarsi con queste sonorità. Insieme a Stefano Pontani (chitarra elettrica e loops), Federico Bonifazi (piano), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Alfred Kramer (batteria) e con l'ausilio di Riccardo Marini (elettronica) e Antonio Menghini (sonificazione dati geosfisici) hanno dato vita ad un concerto che, date le premesse esposte, non poteva non essere interessante ed originale. La location del concerto (una sala più votata all'intrattenimento e ristorazione) forse non ha era delle più adatte, soprattutto per una musica d'ascolto. Tuttavia nella zona del palco l'attenzione è stata alta per chi voleva effettivamente seguire le non facili ma comunque accattivanti note elaborate dai musicisti. L'atmosfera andava da pure sonorità jazzistiche (addirittura accenni di blues) a notazioni decisamente più 'ambient' ma sempre di qualità. Anche la sezione 'ritmica', nonostante la proposta musicale di base non faciliti, è filata liscia, spesso pulsando a notevoli velocità di metronomo. Cafiso, special guest dall'orientamento piuttosto 'fisico' verso lo strumento, ha dato ampio spazio poi a tutta una serie di sonorità 'sporche' fattibili con il sassofono (growl, soffiato, sovracuti ecc.) che risultavano giustamente in linea in un contesto la cui origine è comunque d'origine elettronica e non acustica. Un'esperienza di concerto particolare, un pò diversa dal solito e che ha saputo coniugare elementi 'sperimentali' con quelli più classici. Si segnala peraltro che il concerto fa parte de "I Suoni della Geologia d’Italia", tour di concerti prodotto da Kate Creative Studio con il contributo della Regione Lazio e Fondazione Italia Sostenibile allo scopo di valorizzare il patrimonio paesaggistico-culturale del nostro Paese, sfruttando le capacità della EMusic ed i suoi aspetti scientifici, coniugando le parti meno “facili” da fruire da parte dello spettatore comune, con quelli artistici musicali di più immediato impatto. In questa pagina informazioni ulteriori.

 

Una foto durante il concerto: