La Moda secondo Georg Simmel

 

"La Moda" di Georg Simmel è un'opera breve del 1910 che esplora in profondità il fenomeno della moda, considerandola come un riflesso delle dinamiche sociali nella società moderna. L'autore analizza la complessa relazione tra individui, identità e potere, rivelando come la moda sia un potente mezzo di comunicazione sociale. Simmel argomenta che la moda svolga un ruolo cruciale nel contesto della modernità, dove soprattutto la società urbana offre un terreno fertile per la formazione di tendenze e stili.

I punti salienti dell’agile saggio sono in sintesi:

- Moda come espressione del dualismo insito nelle vicende umane e sociali

Simmel afferma che la vita umana si svolge all'interno di un dualismo intrinseco. Questo dualismo rappresenta una tensione costante tra forze opposte, come il conflitto tra conformità e individualità. Simmel suggerisce che tale dualità è un elemento fondamentale nel comprendere la complessità delle relazioni umane e della società moderna. La moda è uno di questi dualismi.

- Moda come tensione tra necessità di conformità e  desiderio di distinzione individuale

Dal presupposto precedente Simmel enuclea il concetto chiave, quello che unanimamente viene riconosciuto ancora oggi fondamentale per capire perché le mode abbiano successo. Egli suggerisce che gli individui, attraverso l'uso della moda, soddisfano due esigenze: aderiscono ad una tendenza dominante ma, nello stesso tempo, esprimono la propria unicità attraverso interpretazioni personali della moda stessa. Questo processo, a sua volta, definisce le dinamiche sociali e contribuisce a stabilire gerarchie culturali basate sull'estetica e sull'originalità. Infatti: ‘la moda ha la proprietà di rendere possibile un’obbedienza sociale che è nello stesso tempo differenziazione individuale’….

- Opposizione dell'individuo alle mode

 Simmel è ben conscio che esista il contraltare della moda e cioè il  'rifiuto' delle mode. In realtà, analizzandolo, questo rifiuto ha lo scopo di raggiungere lo stesso obiettivo di necessità di conformarsi e distinguersi. Infatti, chi di proposito è fuori moda raggiunge lo stesso scopo di uniformità/differenziazione ma, a differenza del maniaco della moda,  lo raggiunge con l'intensificazione della negazione della moda .

- Velocità del cambiamento delle mode

 Simmel evidenzia come l'originalità e l'innovazione siano essenziali per la sopravvivenza stessa della moda. La rapidità con cui le tendenze cambiano contribuisce all'effimero della moda, creando un ciclo continuo di creazione e obsolescenza.
Questa velocità è una caratteristica fondamentale della moda moderna, contribuendo all'effimero e alla fugacità degli stili. Anzi, nella società moderna, la creazione delle mode è organica all'interno dell'organizzazione oggettiva del lavoro, cioè vengono creati prodotti o servizi con il fine di farli diventare di moda. Una conseguenza è che la costante evoluzione delle mode impone una pressione costante agli individui per adattarsi ed essere al passo con le ultime tendenze. La rapidità dei cambiamenti nella moda è un elemento che contribuisce alla sua natura transitoria, rendendo gli stili e i trend sempre mutevoli e difficili da prevedere. Per cui '... quanto più nervosa è un'epoca, tanto più rapidamente cambieranno le sue mode...'.

- Effetti della moda sull'individuo

 Oltre a quelli già delineati, l'adesione a determinate mode diventa un segno di appartenenza a gruppi specifici, creando così una struttura sociale basata sull'apparenza esteriore, il cui sbocco può rappresentare sia una forma di liberazione individuale che un veicolo per il conformismo sociale, a seconda di come gli individui la interpretano e la utilizzano nella costruzione della propria identità. Naturalmente la necessità di rimanere al passo con le nuove tendenze può generare ansia e insicurezza, mentre allo stesso tempo offre agli individui l'opportunità di esprimere la propria creatività e originalità attraverso l'interpretazione personale delle mode dominanti. La moda si presenta insomma come un palcoscenico in cui l'individuo può esibirsi in un'opera di continuo cambiamento e rinnovamento. Inoltre l'individuo sceglie una moda perchè spesso questa permette dei comportamenti esteriori che altrimenti sarebbero considerati disdicevoli praticati individualmente. Una sorta di paravento per desideri che, a livello di scelta solo individuale, sarebbero più difficili da adottare. Infine, a latere di queste osservazioni, Simmel sostiene la tesi che la moda ha anche diffusione  a secondo i sessi. Per la donna la moda costituisce un surrogato per la relativa inferiore posizione nello status sociale. Ovvero, per l'uomo esiste una dinamica minore verso le mode perchè storicamente è in grado di esprimere la propria individualità in altri modi e questo è vero soprattutto per le mode legate all'apparenza esteriore.

- Classi sociali, moda e rapporti con il mondo produttivo

Simmel sostiene che la moda sia un mezzo attraverso il quale le classi sociali cercano di differenziarsi e stabilire gerarchie. Mentre le élite possono definire le tendenze, le classi più basse le adottano, creando un ciclo in cui la moda è simultaneamente veicolo di distinzione e di imitazione sociale. Non a caso evidenzia che le mode delle classi più alte si distinguono sempre da quelle inferiori e vengono abbandonate nel momento in cui queste cominciano a farle proprie. Il sociologo Veblen riprenderà, ampliandolo, questo concetto nella sua opera sulla 'Teoria della classe agiata'. Tuttavia Simmel rileva anche che le masse hanno un potere d'acquisto basato sui grandi numeri  sufficiente ad orientare i settori industriali e commerciali verso loro. Fondamentale per le mode nel mondo moderno è stato l'avvento della classe media che è sempre più centrale in questa dinamica. Alla fine si crea un circolo vizioso: più cambiano rapidamente le mode più gli oggetti devono diventare economici e la loro economicità spinge al loro superamento per altre mode. La razionalizzazione della produzione tende sempre più ad evitare le congiunture casuali, pianificando domanda e offerta, anche se ogni nuova moda ha la capacità di presentarsi all'inizio come se fosse eterna. Infine, poichè i cambiamenti devono essere rapidi ma fatti con il risparmio delle risorse produttive, si assiste al fenomeno circolare del 'ritorno' di mode precedenti, spesso riciclate seppure con ritocchi per attualizzarle al momento.

- Moda come fenomeno barocco

Un aspetto interessante del saggio di Simmel è la sua apparente bizzarra definizione delle 'mode' come intrinsecamente 'barocche'. Il termine "barocco" è usato per descrivere, oltre alla complessità e contraddittorietà della moda, il fatto che essa, similmente al barocco come stile artistico, incorpori elementi di esuberanza, ornamento e contrasti. Infatti si manifesta attraverso l'eccesso e la varietà. Le tendenze della moda, con la loro rapida successione e l'ampia gamma di stili, possono sembrare esagerate e ornate, richiamando l'atmosfera barocca caratterizzata da dettagli elaborati e sfarzosi.

In conclusione, "Die Mode" di Simmel offre un'analisi approfondita e illuminante sulla complessità delle relazioni umane nella società moderna vista attraverso la lente d'osservazione del fenomeno 'moda', rivelando come questa influenzi e sia influenzata dalle dinamiche sociali, culturali ed estetiche non solo della sua epoca, rivelando una sorprendente attualità per la maggior parte delle considerazioni fatte più di un secolo fa.