Upgrade ad Ubuntu 12.04 da 11.10: impressioni e commenti

 

Ubuntu 12.04 (Precise Pangolin) è un rilascio LTS, cioè con un supporto a lungo termine che, infatti, è stato per l'occasione portato fino a 5 anni.

L'upgrade dalla versione 11.10 (Oneiric Ocelot) è facile e non dà luogo a particolari problemi. Per avviarla è sufficiente aprire il Gestore aggiornamenti o tramite icona o da terminale (come amministratore) con update-manager -d. Prima di procedere, è comunque consigliato fare un update installando gli ultimi aggiornamenti della versione 11.10.

Il Gestore automaticamente vi avverte in alto che è pronta una nuova versione e chiede se volete avviare la procedura di aggiornamento. Da questo momento in poi, ovviamente secondo la velocità di connessione e la potenza del vostro computer, la procedura prosegue in automatico ed alla fine avrete installato la nuova Ubuntu 12.04 sulla vostra macchina.  Per precauzione, quando inizia l'installazione di nuovi pacchetti, aprire nel Gestore pacchetti il terminale, per controllare l'installazione stessa e per intervenire su eventuali richieste. Gli unici interventi che vi potrà capitare di fare sono:

- se la procedura d'aggiornamento si blocca con la voce preparazione debconf, molto probabilmente dovrete aprire il terminale dei dettagli con un click del mouse e accettare con il tasto invio la richiesta di riavvio di alcuni demoni (cups, crond, ecc.);

- accettare o meno di mantenere il file di configurazione riguardanti gli applicativi di default per l'esecuzione e gestione dei files;

- accettare o meno di rimuovere i pacchetti obsoleti all'atto della pulizia del sistema alla fine dell'upgrade.

Per chi volesse cimentarsi con l'upgrade direttamente da terminale, usando il comando apt-get dist-upgrade, è meglio che legga prima QUI. Da ricordare che sarà necessario, nell'upgrade da terminale, controllare di avere aggiornato prima i repository della 12.04 nel file /etc/apt/sources.list. Una lista dei repository generata in automatico, previa selezione dell'utente, può essere creata andando su questo sito

Alla fine dell'aggiornamento, dopo il riavvio, dovrete solo dare un'occhiata alle fonti dei pacchetti di terze parti, ripristinandole qualora Ubuntu le abbia disabilitate durante l'upgrade. In particolare, se avevate come fonte Medibuntu, bisogna ripristinarla. Qui le istruzioni. Se avete un messaggio di GPG non valida, provate a dare questo comando da terminale: sudo apt-key adv --recv-keys --keyserver keyserver.ubuntu.com 2EBC26B60C5A2783D. Poi ridate: sudo apt-get update.

Se avete un bootloader gestito con altre distro o sistemi operativi, non dovrete preoccuparvi, perchè Ubuntu non sovrascriverà l'originale con il suo GRUB. Se avete il GRUB di Ubuntu, vi sarà chiesto se mantenere il vecchio o no. In tal caso, meglio scegliere di sostituire il precedente per essere sicuri di accedere al sistema con il nuovo kernel. Purtroppo, è possibile che una volta riavviato il sistema, dovrete mettere mano comunque alla vostra configurazione di GRUB, sia se si tratta della versione 1.x o del GRUB2. Infatti, potreste trovare delle sorprese, come la scomparsa dell'avvio di Windows...

Per le schede grafiche NVidia e ATI i driver proprietari eventualmente installati con la precedente versione, verranno reinstallati.

Per i possessori di Notebook ASUS. E' probabile che, per motivi di hardware (webcam incorporata montata al contrario), l'immagine si veda capovolta, soprattutto usando Skype. La soluzione la trovate QUI.

Sulla rete è segnalato un problema frequente per la versione a 64 bit che peraltro non ho riscontrato. Si tratta di una mancata configurazione di alcune librerie a 32 bit. Qualora si presentasse, date un'occhiata QUI.

Per una sintesi delle novità della 12.04, rimando a questo video su YOUTUBE.

Chi proprio non manda giù Unity (l'interfaccia grafica di default del desktop su Ubuntu) e nemmeno Gnome 3, rimpiangendo un pò il glorioso Gnome 2, può provare Cinnamon (fork di Gnome Shell) che si presenta come una sorta di compromesso. Per installarlo seguire questa breve guida. Su Cinnamon potete anche leggere questo mio articolo.

Il giudizio e l'impressione avuta da questo upgrade è che Ubuntu, nonostante alcune critiche, sia sempre una valida distro Linux in grado di soddisfare vari tipi di utenza, in primis quella non trascurabile fetta di consumatori che, pur disposti ad usare alternative a Windows, gradiscono avere procedure semplici e affidabili per la gestione del proprio sistema operativo.