Upgrade Mandriva 2010.1: un'opinione

 

ATTENZIONE: Articolo obsoleto. Il progetto Mandriva è terminato nel 2015. E' proseguito con il fork OpenMandriva e con la derivata Mageia.

La distribuzione Mandrake (oggi Mandriva) è stata la prima distro Linux da me provata, dato che già anni fa era considerata user-friendly rispetto ad altre. Da allora ho provato parecchie distribuzioni ma una Mandrake e poi Mandriva hanno in genere sempre trovato posto sul mio hard disk. Nonostante la distribuzione non goda di favori particolari tra i più linuxiani spinti, devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito dalle ultime versioni della Mandriva, a partire dalla 2009.0
A parte un fastidioso blocco durante l'upgrade alla 2010.0, dovuto ad uno strano non riconoscimento dei repositories della nuova versione. Tuttavia, aspettando un pò di tempo dal rilascio della versione questo errore è stato risolto e l'upgrade dalla 2009 alla versione 2010.0 è avvenuto a suo tempo attraverso la rete senza nessuno problema.
Al rilascio della Mandriva 2010.1 (denominata Spring), avvenuto con un leggero ritardo, ho allora aspettato un pò per l'upgrade che ho alla fine effettuato, curioso di vedere se la felice esperienza precedente era solo un caso o si ripetesse. Ebbene, nonostante la mia distro Mandriva contenesse ben 2200 pacchetti installati su un Desktop sotto ambiente KDE4 e XFce, l'upgrade è stato fatto senza nessuno intoppo, tranne un messaggio finale d'errore che però non sembra, almeno fino ad ora, foriero di conseguenze in quanto la Mandriva bell'aggiornata è ripartita senza problemi, driver Nvidia compresi e cubo funzionante. L'upgrade, con una connesione a circa 7 mega ha richiesto circa 2 ore per il download e l'installazione dei nuovi pacchetti. Lo spazio su hard disk è praticamente rimasto uguale dopo l'installazione. Insomma, devo fare i complimenti al team della Mandriva che, almeno stante la mia esperienza, continuo a consigliare a chi desidera una distribuzione Linux facile da gestire, venendo magari dal mondo Windows.  Un punto a suo favore è, per quanto ho potuto provare, la facilità di gestione del software multimediale. Inoltre, l'ho trovata anche piuttosto performante sui notebook, soprattutto per il riconoscimento delle schede WiFi.  

Naturalmente se non l'avete sul vostro computer, dovrete scaricarvi ex-novo l'immagine ISO dal sito della Mandriva della versione Free. Per personale esperienza e se avete una connessione veloce, conviene scaricare la versione Live (One) che potete provare e poi installare in un secondo momento. Quest'ultima è disponibile solo a 32-bit ma il reale vantaggio tra il 64 ed il 32 bit è oggetto di ampio dibattito, su cui per ora non mi pronuncio.